mercoledì 27 aprile 2016

Animali Domestici di Letizia Muratori



Animali domestici, di Letizia Muratori


Scheda del libro
Autore: Letizia Muratori
Titolo: Animali domestici
Casa editrice: Adelphi
Anno: 2015
ISBN: 9788845929571
Pagine: 218
Formato: cartaceo
Genere: Moderna e contemporanea (dopo il 1945), Narrativa italiana
Aspetti positivi
Uno stile limpido e preciso che invoglia alla lettura
Aspetti negativi
Il risvolto di copertina fa pensare che si tratti di un libro sugli animali, e questo potrebbe deludere qualcuno
In sintesi
In Animali domestici Letizia Muratori ci racconta una storia di liberazione di una donna che riesce a vivere liberamente e pienamente la propria vita.




LA NOSTRA RECENSIONE
Il romanzo Animali domestici di Letizia Muratori (Adelphi 2015) è diviso in cinque parti e in tutte queste sezioni di animali domestici si parla ben poco. O almeno non si parla degli animali domestici a cui noi tutti naturalmente pensiamo: ci sono dei cani, ma, anche se il risvolto di copertina si concentra su di loro, rappresentano una presenza marginale; più marginale ancora sono i gatti, che pur troviamo in copertina. Chissà, forse la spiegazione la troviamo a pagina 118, quando la protagonista, parlando di una sua collega con cui studiava cinematografia, dice: “Non c’era alcuna relazione tra titolo e plot, ma Simonetta lo aveva accettato subito, perché la mancanza di nessi espliciti è sempre stata una caratteristiche della nostra vena creativa”. Eppure, a ben guardare, le pagine del romanzo di Letizia Muratori brulicano di vita animale che si muove dentro varie case, grandi o piccole, pulite o sporche, accoglienti o molto zen, ma pur sempre case in cui molti animali umani si muovono.


La storia, per voler dare contezza della trama, è quella di una donna che vive succube di un uomo che si muove a meraviglia nelle pieghe della psicologia ma che inevitabilmente lascia dietro di sé solitudini e acrimonia. Le storie si intrecciano tra di loro, sembra che non abbiano nulla in comune nel loro andare indietro nel tempo per riannodare le fila di un discorso appena accennato e invece poi si scopre che tutto è collegato e che il romanzo, diviso in cinque parti, è profondamente unito da questa animalità che ci accomuna tutti – animali umani e non – su questa terra.
Storie che hanno bisogno di essere viste sotto una luce nuova, sempre, come dice a un certo punto Chiara, uno dei personaggi del libro: “È come se la vecchia vita fosse un sonno da cui mi devo svegliare e quella nuova è una luce accesa” (pag. 113).
Alla fine, però, l’animale domestico scappa desideroso di vivere una vita nuova ed è in quella scintilla di libertà che sta tutto il romanzo di Letizia Muratori:
Più che una decisione, la mia è stata una di quelle fughe repentine e quasi mai prevedibili che non di rado intraprendono gli animali domestici. Se ne stanno lì, indolenti, in perenne attesa dei pasti, e un minuto dopo sono scomparsi. […] Scappa e ancora scappa attratto da qualcosa che i padroni abbandonati tentano d’immaginare schioccando bacetti all’aria. (pagg. 157-158)
Del resto, sembra chiedersi la protagonista, che senso ha vivere una vita del tutto perfetta e organizzata? È come essere morti, pur essendo vivi:
Chissà da quando sono morta perdendo tempo in attività di prevenzione? Morta evitando rotaie, serrando porte, controllando caldaie e conti bancari, pagando multe e bollette. Non sono mai stata derubata, né mi sono persa, in compenso sono morta perché non ho badato a prevenire me stessa e la mia idea di pericolo che viene solo da fuori, è esterno, mi ha uccisa l’infingardaggine pavida e mesta di animale domestico – penso. (pag. 159)


Sinossi e commento di Roberto Russo




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