Animali
domestici, di Letizia Muratori
Scheda
del libro
Autore:
Letizia Muratori
Titolo:
Animali domestici
Casa
editrice: Adelphi
Anno:
2015
ISBN:
9788845929571
Pagine:
218
Formato:
cartaceo
Genere:
Moderna e contemporanea (dopo il 1945), Narrativa italiana
Aspetti
positivi
Uno
stile limpido e preciso che invoglia alla lettura
Aspetti
negativi
Il
risvolto di copertina fa pensare che si tratti di un libro sugli
animali, e questo potrebbe deludere qualcuno
In
sintesi
In
Animali domestici Letizia Muratori ci racconta una storia di
liberazione di una donna che riesce a vivere liberamente e pienamente
la propria vita.
LA
NOSTRA RECENSIONE
Il
romanzo Animali domestici di Letizia Muratori (Adelphi 2015) è
diviso in cinque parti e in tutte queste sezioni di animali domestici
si parla ben poco. O almeno non si parla degli animali domestici a
cui noi tutti naturalmente pensiamo: ci sono dei cani, ma, anche se
il risvolto di copertina si concentra su di loro, rappresentano una
presenza marginale; più marginale ancora sono i gatti, che pur
troviamo in copertina. Chissà, forse la spiegazione la troviamo a
pagina 118, quando la protagonista, parlando di una sua collega con
cui studiava cinematografia, dice: “Non c’era alcuna relazione
tra titolo e plot, ma Simonetta lo aveva accettato subito, perché la
mancanza di nessi espliciti è sempre stata una caratteristiche della
nostra vena creativa”. Eppure, a ben guardare, le pagine del
romanzo di Letizia Muratori brulicano di vita animale che si muove
dentro varie case, grandi o piccole, pulite o sporche, accoglienti o
molto zen, ma pur sempre case in cui molti animali umani si muovono.
La
storia, per voler dare contezza della trama, è quella di una donna
che vive succube di un uomo che si muove a meraviglia nelle pieghe
della psicologia ma che inevitabilmente lascia dietro di sé
solitudini e acrimonia. Le storie si intrecciano tra di loro, sembra
che non abbiano nulla in comune nel loro andare indietro nel tempo
per riannodare le fila di un discorso appena accennato e invece poi
si scopre che tutto è collegato e che il romanzo, diviso in cinque
parti, è profondamente unito da questa animalità che ci accomuna
tutti – animali umani e non – su questa terra.
Storie
che hanno bisogno di essere viste sotto una luce nuova, sempre, come
dice a un certo punto Chiara, uno dei personaggi del libro: “È
come se la vecchia vita fosse un sonno da cui mi devo svegliare e
quella nuova è una luce accesa” (pag. 113).
Alla
fine, però, l’animale domestico scappa desideroso di vivere una
vita nuova ed è in quella scintilla di libertà che sta tutto il
romanzo di Letizia Muratori:
Più
che una decisione, la mia è stata una di quelle fughe repentine e
quasi mai prevedibili che non di rado intraprendono gli animali
domestici. Se ne stanno lì, indolenti, in perenne attesa dei pasti,
e un minuto dopo sono scomparsi. […] Scappa e ancora scappa
attratto da qualcosa che i padroni abbandonati tentano d’immaginare
schioccando bacetti all’aria. (pagg. 157-158)
Del
resto, sembra chiedersi la protagonista, che senso ha vivere una vita
del tutto perfetta e organizzata? È come essere morti, pur essendo
vivi:
Chissà
da quando sono morta perdendo tempo in attività di prevenzione?
Morta evitando rotaie, serrando porte, controllando caldaie e conti
bancari, pagando multe e bollette. Non sono mai stata derubata, né
mi sono persa, in compenso sono morta perché non ho badato a
prevenire me stessa e la mia idea di pericolo che viene solo da
fuori, è esterno, mi ha uccisa l’infingardaggine pavida e mesta di
animale domestico – penso. (pag. 159)
Sinossi
e commento di Roberto Russo
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